medieval sins › gdr

Clonmacnoise, giugno 1421. Correva veloce, gli zoccoli cozzavano contro il nudo terreno di quelle che dovevano essere lande verdeggianti. lo erano state un tempo. L'Irlanda come la ricordava suo padre era un tripudio di invasioni, di mescolanse e di pavidi fili d'erba d'un verde che faceva bruciare gli occhi tanta era l'intensità con la quale pareva brillare. Zagor correva schivando rami e rocce, lui invece rimaneva arpionato alla sua groppa. Era un messaggero, doveva portare quell'informazione aldilà della foresta. Sapeva di andare incontro a morte certa. Le donne vestite di porpora avevano cantato di nuovo, sulle scogliere della cascana di Walnwitch, per molte notti di seguito. Lui non le aveva viste ma sua sorella Alnara aveva giurato d'aver visto ardere le loro torce e d'aver sentito la nenia che irrompeva nelle loro notti senza stelle. Erano streghe e molte erano state arse ai piedi della grande quercia di Koll, ai margini della foresta che quella notte doveva attraversare. Doveva farlo, lo sapeva, era la via più breve per raggiungere la città più vicina - detta anche Wantersy - e consegnare al vicario il messaggio del signore di Clonmacnoise, e del vescovo della cattedrale dalla quale prendeva il nome quel nugolo di case e mercati. Ma in quella notte, in quella notte in cui il nobile messaggero cercava di raggiungere l'altra parte della foresta nuove - ed antiche - forze si riversavano all'interno della contea. C'erano i licantropi con la loro testardaggine ed il loro cattivo carattere, i vampiri assetati di sangue e mentalmente instabili e poi c'erano loro, le dame color porpora - le streghe - si diceva fossero loro a tessere i migliori intrighi, a rendere complici quelle compagini che da migliaia di anni lottavano tra di loro.

Clonmacnoise, giugno 1421. Correva veloce, gli zoccoli cozzavano contro il nudo terreno di quelle che dovevano essere lande verdeggianti. lo erano state un tempo. L'Irlanda come la ricordava suo padre era un tripudio di invasioni, di mescolanse e di pavidi fili d'erba d'un verde che faceva bruciare gli occhi tanta era l'intensità con la quale pareva brillare. Zagor correva schivando rami e rocce, lui invece rimaneva arpionato alla sua groppa. Era un messaggero, doveva portare quell'informazione aldilà della foresta. Sapeva di andare incontro a morte certa. Le donne vestite di porpora avevano cantato di nuovo, sulle scogliere della cascana di Walnwitch, per molte notti di seguito. Lui non le aveva viste ma sua sorella Alnara aveva giurato d'aver visto ardere le loro torce e d'aver sentito la nenia che irrompeva nelle loro notti senza stelle. Erano streghe e molte erano state arse ai piedi della grande quercia di Koll, ai margini della foresta che quella notte doveva attraversare. Doveva farlo, lo sapeva, era la via più breve per raggiungere la città più vicina - detta anche Wantersy - e consegnare al vicario il messaggio del signore di Clonmacnoise, e del vescovo della cattedrale dalla quale prendeva il nome quel nugolo di case e mercati. Ma in quella notte, in quella notte in cui il nobile messaggero cercava di raggiungere l'altra parte della foresta nuove - ed antiche - forze si riversavano all'interno della contea. C'erano i licantropi con la loro testardaggine ed il loro cattivo carattere, i vampiri assetati di sangue e mentalmente instabili e poi c'erano loro, le dame color porpora - le streghe - si diceva fossero loro a tessere i migliori intrighi, a rendere complici quelle compagini che da migliaia di anni lottavano tra di loro.